Pagina pubblicata il 12 aprile 2003.
Le principali città dell'Iraq sono prive di acqua potabile, energia elettrica, e naturalmente ordine pubblico. Le forze di invasione angloamericane stanno sfuggendo ad un loro dovere primario: garantire l'ordine dopo aver abbattuto lo stato iracheno. Non si tratta ora soltanto di contare i morti ed i feriti causati direttamente dalle azioni belliche: molti di più saranno i morti ed in generale molto maggio ri saranno le sofferenze causate indirettamente, per la mancanza totale dei mezzi minimi di sussistenza necessari per la popolazione dell'Iraq. Chi ha scelto la guerra ha condannato a morte centinaia di migliaia di persone: tutti coloro che non saranno abbastanza forti e fortunati da sopravvivere alle privazioni. Si parla, ad esempio, di inviare medici, che non servono. In Iraq ce ne sono molti e molto competenti: mancano invece i medicinali, le attrezzature, le minime risorse necessarie per prestare qualche cura ai feriti ed ai malati. Città di molti milioni di abitanti sono prive di acqua potabile, il che porterà ad epidemie, per affrontare le quali mancano assolutamente i mezzi. Chi è già malato, anziano, debole è destinato a perire.
I signori Bush e Blair hanno deliberatamente condannato a morte centinaia di migliaia di persone deboli ed indifese, mentre probabilmente risparmieranno Saddam Hussein, che ci hanno dipinto come un mostro. Dov'è, infatti, il tiranno? E' scomparso come bin Laden ed il mullah Omar?
Già cominciano ad emergere le rivalità che il regime teneva sotto controllo (vedere ancora l'articolo precedente). Gli sciiti rifiutano di collaborare con gli angloamericani, com'è naturale che sia, dato che il principale stato sciita, l'Iran, è il prossimo nella lista degli obiettivi di USA e UK. La lontana prospettiva di un'entità politica curda nel nord dell'Iraq sta già togliendo il sonno al governo turco, rendendo tesi e difficili i rapporti tra Bush ed uno dei suoi principali alleati. La prospettiva della guerra infinita di cui parla Giulietto Chiesa nel suo libro (vedere bibliografia) è sempre più chiara.
E' dunque evidente che occorre mobilitarsi ora più che mai contro l'uso indiscriminato della guerra per motivi umanitari (Kosovo), per combattere il terrorismo (Afghanistan), per liberare dai tiranni (Iraq), e poi ancora e ancora...
Ci raccontano costantemente quanto erano lussuosi i palazzi di Saddam. Ma Bush vive in una capanna? E Saddam era sanguinario, spietato... Ma gli squadroni della morte dei tiranni del Sudamerica sono stati tutti addestrati negli USA! C'erano celle sotterranee dove rinchiudevano gli oppositori ... Ma Guantanamo che cos'è? Se si accoglie il principio dell'uso anche preventivo della violenza, si diventa progressivamente uguali al peggiore dei tiranni. La Repubblica americana si sta rapidamente trasformando in Impero.
Devo portare degli argomenti per affermare che la guerra non è finita, come non è finita in in Afghanistan, dove si combatte ancora ed anche i nostri alpini combattono, come in Jugoslavia, dove intere regioni sono tenute in uno stato di calma apparente con la presenza di massicce forze militari straniere, come in cento altri luoghi del mondo dove si combatte senza che neppure i media ce ne diano notizia?
E questa guerra è stata di gran lunga la più vergognosamente ingiusta ed ingiustificabile di tutte quelle degli ultimi anni. Io stesso non sono un pacifista assoluto, ed ho presentato le mie considerazioni etiche sulla guerra in un contesto filosofico; ma in questo caso non c'era la benché minima traccia di una motivazione valida per combattere. Perché la guerra è stata fatta contro il parere della maggioranza del Consiglio di Sicurezza dell'ONU (non contro il veto di Francia e Russia, ma proprio contro la maggioranza!); perché l'Iraq da anni era sotto embargo e sotto bombardamento(1) e non era una minaccia per nessuno; perché le armi di distruzione di massa non sono state trovate neanche adesso e, se saranno trovate, sarà perché qualcuno ce le avrà messe. Chi ha armato Saddam se non quegli stessi che ora lo combattono, quando era un utile alleato contro l'Iran di Khomeini? E se le armi ci fossero ancora state, prima della sconfitta finale Saddam le avrebbe pur usate, se fosse un tiranno follemente spietato come dicono. Non sono pochi proiettili con tracce di gas nervino che possono costituire una giustificazione neppur lontanamente valida. Gli ispettori dell'ONU stavano facedno un ottimo lavoro e avrebbero potuto garantire l'inoffensività dell'Iraq, come sostenevano i governi di Russia, Francia, Germania e Cina.
La democrazia è stata calpestata senza ritegno, perché i capi di governo hanno fatto la guerra che hanno voluto senza tenere minimamente conto dell'opinione dei loro cittadini. E non si dovrebbe manifestare? Anche oggi, anche domani, fino a quando certi governanti persisteranno nel voler usare la guerra per risolvere i problemi del mondo (soprattutto i loro personali, naturalmente).
Quanto alla vittoria angloamericana, come se ne poteva
dubitare?
Qualcuno ha paragonato questa guerra ad un incontro di pugilato tra
Mike
Tyson ed un bambino di nove anni. Erano di fronte la più grande
superpotenza della storia ed un paese di medie dimensioni già
indebolito
da una guerra perduta e un decennio di sanzioni e attacchi aerei(1),
è chiaro che militarmente non ci potevano essere dubbi
sull'esito.
Che questo sia inevitabilmente giunto non aggiunge né toglie
nulla,
salvo che ormai il danno è fatto, i morti sono morti, i semi di
immense sofferenze presenti e future sono stati gettati, come
in Jugoslavia. I curdi non rinunceranno facilmente ad una parvenza
di stato, e si troveranno come gli albanesi del Kosovo: è stata
fatta una guerra che, secondo logica, avrebbe dovuto dar loro
l'indipendenza,
ma le potenze esterne che l'hanno voluta e condotta non possono
giungere
a quel passo. Il Kosovo è tuttora formalmente parte della
Serbia,
e la NATO ha imposto che così fosse, dopo averlo strappato ai
serbi
con la forza; ora il Kurdistan iracheno resterà parte dell'Iraq,
perché così richiederà la salvaguardia dei
rapporti
tra USA e Turchia. Lungi dal risolversi, le condizioni di tensione e di
potenziale crisi si sviluppano e si radicano ulteriormente. Gli
apprendisti
stregoni di Washington stanno preparando un brutto futuro
all'umanità
intera.
Alberto Cavallo, 12 aprile 2003