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Treni a confronto: Italo contro Frecciarossa, seconda puntata



Pagina pubblicata il 29 agosto 2015, aggiornata il 26 dicembre 2015

Indice


Alla pagina generale sulla politica italiana

Alla puntata precedente



Aggiornamento: addio definitivo a Italo

Dicembre 2015: con il nuovo orario, in vigore da metà dicembre, è diventato impossibile, per me come per tanti altri, viaggiare quotidianamente con Italo tra Torino e Milano. Infatti sono stati aboliti i treni di ritorno per Torino delle 17.28 e delle 19.28, lasciando un intervallo di ben 5 ore privo di treni Milano - Torino, dalle 15.25 alle 20.25. Non solo chi viaggia ogni giorno, in effetti, ma anche molti viaggiatori occasionali non possono semplicemente più servirsi di Italo tra queste due città, per la pura e semplice mancanza di treni.

Però sono disponibili biglietti scontatissimi, che vengono a costare addirittura meno di una corsa con l'abbonamento. Quale sia la logica di tutto questo non è chiaro, a parte la volontà evidente di liberarsi degli abbonati.

Io sono stato un abbonato di Italo fin da quando ha cominciato il servizio, e nel seguito spiego come sono arrivato a decidere di ricorrere di nuovo a Trenitalia da settembre scorso. Ora posso soltanto aggiungere che non ho più neanche la possibilità teorica di riprendere con Italo.

Vista la guerra mossa da NTV agli abbonati come me, e visto che ora non potrei più servirmi di Italo tra Torino e Milano nemmeno se lo volessi, do qui la mia parola che non mi servirò più di Italo nemmeno per le altre tratte, non importa che sconti facciano. Insomma, vadano pure al diavolo, non avranno più un centesimo da me.

Segue il testo di fine agosto.

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Riepilogo della puntata precedente

Nella prima parte di "treni a confronto" ho spiegato che sono diventato un pendolare ad alta velocità tra Torino e Milano. Oggi finalmente anche i giornali si sono accorti della nostra esistenza, sostanzialmente da quando Trenitalia ha deciso di cambiare la gestione degli abbonati, imponendo la prenotazione obbligatoria, tra mille proteste.

Avevo raccontato delle mie proteste e delle risposte ricevute da Trenitalia per alcuni episodi accaduti alla fine del 2012. Concludevo spiegando i vantaggi di NTV/Italo che mi avevano portato a lasciare Trenitalia.

Ora, non mi sembra vero, sto tornando indietro.

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Il declino di Italo

Frecciarossa e Italo

Notoriamente la società NTV ha attraversato una grave crisi, da cui non è ancora uscita: pur avendo successo in quanto a passeggeri trasportati, non si è tratta fuori dai bilanci iniziali in rosso, di per sé non preoccupanti per un'attività appena cominciata. Non ho tutti gli elementi per giudicare che cosa sia accaduto, soltanto il mio punto di vista di passeggero.

Lo sforzo di ridurre i costi da parte di NTV è stato, purtroppo, ben visibile: dall'inverno scorso il servizio è andato via via peggiorando, parallelamente all'aumento dei prezzi, almeno per noi abbonati.

Proprio l'aumento dei prezzi è stato il primo segno: a colpi di 20 € si è passati, per l'ambiente Smart Torino-Milano, dai 300 ai 360 di oggi.

In precedenza la carrozza 5 "smart XL", di fatto una carrozza di prima classe senza il servizio supplementare, era un'opzione molto economica e addirittura gratuita per gli abbonati. Poi la carrozza 4, che era di Prima, è stata convertita anche'essa in XL ed è stato istituito il nuovo ambiente, con tariffe separate. Personalmente ho sempre pagato volentieri i 20 € al mese di differenza dell'abbonamento per avere questo ambiente, di fatto con sedili e spaziosità di Prima.

Fino a questo punto nulla di troppo negativo. Poi però sono cominciati i dolori. Intanto non si è più permesso agli abbonati di prenotare telefonicamente, limitandoli all'uso del sito web o delle app per smartphone. Queste ultime, peraltro, non hanno mai funzionato bene, con procedure che si bloccavano o semplicemente non funzionavano, ad esempio quella per la modifica delle prenotazioni fatte. Ho segnalato più volte i difetti riscontrati, senza esito: si è preferito lasciare a disposizione del pubblico un software malfunzionante. Intanto il sito web esibiva anch'esso problemi, soprattutto per il servizio "Italo in viaggio" che mostra lo stato di ciascun treno indicandone posizione e situazione rispetto all'orario. Anche per questi problemi ho fatto più segnalazioni, senza esito.

Il sito è stato anche aggiornato, con un'estetica che non giudico ma nessun miglioramento funzionale, anzi è forse ancora più difficile rintracciare le funzionalità di cui si ha bisogno.

La prenotazione tramite web o smartphone ha il grave difetto di essere limitata ai 7 giorni precedenti alla corsa da prenotare, costringendo di fatto a prenotare giorno per giorno anziché, come accadeva col call center, poter prenotare con qualsiasi anticipo e fino a 5 viaggi andata e ritorno per telefonata.

Intanto sono stati annunciati esuberi di personale, sono cominciate le vertenze sindacali e gli scioperi. Questi ultimi non sono stati gestiti affatto bene dal punto di vista del viaggiatore: in occasione del primo l'Autorità per i trasporti ha imposto l'effettuazione di alcune corse, ma la cosa non si è chiarita in tempo utile almeno per me, che non avevo potuto prenotare per il blocco totale delle prenotazioni attivato sul giorno dello sciopero e, nell'incertezza, avevo acquistato le corse singole con Trenitalia.

In occasione del secondo sciopero ho saputo a metà giornata che il mio treno di ritorno era stato cancellato...

Tra gli altri aspetti del peggioramento del servizio fornito da Italo, possiamo anche citare l'abolizione di varie corse sulla Torino Milano, in particolare quelle di metà mattinata e metà pomeriggio, certo non molto frequentate ma comunque utili ed usate da molti, me compreso, quando si aveva la necessità di spostarsi nel corso della giornata per impegni personali. Sono poi state parzialmetne ripristinate, ma il numero totale delle corse giornaliere è rimasto troppo basso - tra l'altro è stato abolito il treno del mattino presto (ultimamente delle 6.15) che era utile quando ci si doveva trovare a Milano presto per qualche impegno di primo mattino.

Per non parlare della riduzione degli orari di Casa Italo (in pratica la biglietteria con sala d'aspetto e annessa sala VIP) anche quando ci sono comunque treni: mi è capitato di trovarla chiusa con una coda di passeggeri davanti alla porta. Ultimamente mi pare che l'apertura sia di nuovo stata estesa, ma il danno era fatto.


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La goccia finale

Nel mese di agosto di quest'anno è arrivata la goccia finale. Anzi due. Il prezzo degli abbonamenti è salito ancora, prima di tutto. Ma poi, quando ho provato a prenotare per il 1° settembre - sorpresa! nessuna disponibilità per l'andata né sul 7.33 né sull'8.42. E neanche per il ritorno le corse usuali erano disponibili!

Sul treno di quel giorno ho poi sentito che tutti gli abbonati lamentavano il problema: nessuno aveva trovato posto. Ma i treni non risultavano totalmente occupati, se si provava a comprare un biglietto singolo...

Ovvia valanga di proteste, ma anche per il 2 settembre la situazione si è ripetuta: prenotare i treni utili per i pendolari era impossibile per gli abbonati - e solo loro, perché i biglietti singoli erano disponibili.

Intanto ho saputo da un collega che Trenitalia aveva messo a disposizione un ottimo sistema di prenotazione sul web per i suoi abbonati. Siccome il problema con Trenitalia era sempre stata la disponibilità di posti ed io non sono disposto a fare come tutti quelli che stavano in piedi o seduti in terra o invadevano le altre classi, sarei passato di nuovo alle Frecce solo se fosse stato possibile prenotare economicamente e facilmente.

Ebbene, così è stato. Il sito di Trenitalia ora consente agli abbonati di prenotare tutto il mese anche cumulativamente in modo facile ed intuitivo, ed ora l'abbonamento include la prenotazione nel prezzo, con possibilità di modificarla a piacimento - come è sempre stato per Italo ma non per Trenitalia, che faceva pagare le prenotazioni oltre a rendere scomodo farle e impossibile modificarle.

Così dal primo settembre torno con Trenitalia, ho anche sprecato quanto mi restava dell'abbonamento di Italo (che non è legato al mese di calendario, come invece quello di Trenitalia). Facciamo gli scongiuri, però indubitabilmente i vantaggi di Italo sono completamente svaniti. Ora costa più caro, almeno per gli abbonati, ma dà un servizio inferiore, anzi inutilizzabile ormai.

Che fine farà NTV? Pare che la concorrenza abbia influito un minimo su Trenitalia, ma ora non vedo un grande futuro per i loro concorrenti privati. Sicuramente non sono stati facilitati dal persistente vantaggio del concorrente statale che ha in un solo gruppo treni e linee, quando evidentemente per consentire la concorrenza la proprietà dei binari dovrebbe esser ben separata da quella dei treni - come per l'energia elettrica, per la quale la rete di trasmissione nazionale è completamente scorporata dall'ex monopolista ENEL.

Non so come finirà, temo però che si ritorni presto al monopolio, il che sarebbe negativo per tutti. La concorrenza infatti stava forzando Trenitalia a migliorare il servizio e contenere i prezzi.

Il seguito alla prossima puntata!


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