Dalla Mir alla ISS e oltre



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Note e link

14 aprile 2001

Il 23 marzo 2001 la stazione spaziale russa Mir ha terminato la sua esistenza distruggendosi in modo perfettamente controllato, nonostante le paure irrazionali di molte persone; fervono intanto le attività di montaggio della stazione spaziale internazionale (ISS) detta anche Alfa, che coinvolgono significativamente anche l'Agenzia Spaziale Italiana. E' senz'altro il momento di parlare nuovamente di spazio.

La Mir nello spazio (fare clic per l'immagine completa)Vorrei aprire con un sentito omaggio alla Mir ed a tutti gli uomini e le donne che hanno contribuito a progettarla, costruirla e farla funzionare dal 1986 al 2001. Il contributo di questa stazione alla scienza spaziale è stato immenso, anche se i media occidentali hanno preferito sottolineare le difficoltà incontrate negli ultimi anni di esercizio, dovute soltanto all'invecchiamento della struttura ed alla carenza di mezzi dell'agenzia spaziale russa. Eppure queste stesse difficoltà hanno mostrato come sia possibile raggiungere grandi risultati con investimenti relativamente modesti, grazie alla competenza, al coraggio ed alla dedizione delle persone direttamente coinvolte, in primo luogo i cosmonauti ma anche i tecnici sconosciuti che gestivano le missioni da terra.

La Mir ha consentito di sperimentare la possibilità di vivere nello spazio per lunghi periodi, ha dato la possibilità di svolgere importanti esperimenti in condizioni di microgravità nel campo della scienza dei materiali e della biochimica, ma soprattutto ha dimostrato che la presenza dell'uomo nello spazio consente spesso di salvare la missione e trasformare un potenziale disastro in un successo.

L'umanità oggi è ripiegata su se stessa, priva di ideali e di mete da raggiungere, che non riguardino la vita quotidiana. Ma la pura sussistenza biologica non è l'unico fine dell'uomo: se così fosse, saremmo soltanto animali come tutti gli altri. Elementi insopprimibili della natura umana sono la sete di conoscenza e la ricerca dell'avventura. La specie umana non è fatta per restare chinata a terra come le bestie, intente solo a riempirsi lo stomaco, ma per alzarsi e guardare verso il cielo. Non posso dimenticare quest'immagine, che ho trovato molti anni fa in Sallustio. Questa consapevolezza è infatti uno dei lasciti più importanti del mondo classico, che già nella sua prima manifestazione letteraria, la poesia omerica, ha creato l'archetipo dell'uomo moderno nel personaggio di Odisseo polytropos, che "vide le città e conobbe le menti di molti uomini". Odisseo cerca di tornare a casa, ma ad un tempo insegue la conoscenza e l'avventura. La virtute che Dante accosta alla canoscenza nel verso immortale che inevitabilmente, parlando di Ulisse, devo ora citare, è la virtus dei latini, l'areté dei greci, che significa eccellenza e coraggio, non soltanto moralità.

Oggi la Terra è totalmente nota ed esplorata. Possiamo soddisfare la necessità dell'avventura con iniziative individuali, come attraversare l'Antartide a piedi o l'Oceano Pacifico a remi, oppure possiamo scegliere di perseguire un grande scopo collettivo. Ne resta solo uno veramente importante, che congiunga conoscenza ed avventura: l'esplorazione dello spazio esterno.

L'astronautica offre grandi possibilità a chi ha l'ingegno tecnico per progettare le macchine e gli strumenti, come a chi ambisce a pilotare quelle macchine per navigare nel cosmo. La grandezza della sfida fornisce lo spunto per trarre il meglio dell'ingegno umano, con conseguenze positive anche per chi non è coinvolto ed ha altri problemi anche di pura sussistenza, perché molte soluzioni tecniche e molti risultati scientifici ottenuti tramite la scienza spaziale hanno dato e daranno sempre contributi al miglioramento della vita sulla Terra per tutti. Ma il motivo vero per andare verso altri mondi è solo uno ed è molto semplice: perché quei mondi sono là.

ISS a marzo 2001 - fare clic per immagine ingranditaLa stazione spaziale internazionale non ha molto di esaltante, da un certo punto di vista è solo una Mir più grande e raffinata. Ma è un grande progetto internazionale, che tiene viva l'industria spaziale e consente lo sviluppo delle tecnologie che un giorno si potranno usare per andare oltre. Il fatto che vi partecipino molte nazioni in collaborazione contribuisce in qualche modo a consolidare rapporti pacifici tra le maggiori potenze, in un momento in cui spettri di guerra fredda ed anche calda si aggirano da più parti. Consideriamola una grande occasione da non lasciar sfuggire. Teniamo viva la fiamma, sperando che quanto ho scritto sul nuovo medioevo possa essere smentito e che vi sia soltanto una breve parentesi oscura, seguita da una rapida ripresa della luce della civiltà.
 

Alberto Cavallo, 14 aprile 2001
 

Note e link.

Un repertorio di immagini e di notizie sulla Mir si trova sul sito delle missioni Shuttle/Mir da cui è tratta l'immagine inserita nel testo.

Per la ISS conviene fare riferimento al sito della NASA sul volo spaziale umano.

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