American gulag


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Alla pagina indice sulla politica internazionale

Il 12 marzo 2003 la BBC ha pubblicato la notizia che una corte d'appello degli Stati Uniti ha respinto il ricorso, presentato dai legali di alcuni detenuti accusati di terrorismo, che si trovano presso la base di Guantanamo. I prigionieri chiedevano di poter usufruire dei diritti enunciati nella costituzione degli Stati Uniti, ma la corte ha deciso che, non essendo Guantanamo territorio americano, chi vi si trova detenuto non ha diritti. Il fatto che a tenerlo prigioniero siano le forze armate degli Stati Uniti, non quelle di Cuba, evidentemente non conta.

Come documenta la stessa BBC, vi sono già stati numerosi tentativi di suicidio tra i prigionieri. Essi sono privati del diritto di conoscere le accuse loro rivolte, di essere visti da un giudice in tempi certi, di poter ricorrere ad un grado ulteriore di giudizio. A tutti gli effetti sono sottoposti all'arbitrio assoluto delle autorità militari USA. Queste negano loro lo stato di prigionieri di guerra, ai sensi degli accordi di Ginevra, in quanto "combattenti illegali". Soltanto il fatto che alcuni di loro siano cittadini di stati come Regno Unito, Francia e Svezia consente che qualcuno si occupi di loro. La BBC ha anche sollevato la questione dell'inerzia del governo inglese sull'argomento, pubblicando nomi e foto di alcuni prigionieri con cittadinanza britannica.

Chi si oppone alle iniziative del presidente Bush, è noto, viene accusato di essere antiamericano. Ora, il governo americano sostiene che le sue iniziative hanno lo scopo di diffondere la democrazia e proteggere i diritti umani. Vediamo invece che così non è: il governo americano viola sistematicamente i diritti umani dei prigionieri, ed il sistema giudiziario avalla questo trattamento. La gravità di un'accusa non giustifica assolutamente la violazione dei diritti dell'accusato che, fino a quando non sia stata emessa una sentenza definitiva, deve essere considerato innocente. Se così non è, allora di quali valori mai è portatore il governo americano?

Oggi le forze armate americane, ed i servizi segreti, grazie anche al "patriotic act" fatto approvare da Bush sull'onda emotiva degli attentati dell'11 settembre, possono arrestare qualunque cittadino straniero sulla base di semplici sospetti, trattenerlo a tempo indefinito anche senza accuse formali, sottoporlo al giudizio di tribunali militari speciali senza possibilità di appello.

Amnesty International USA, non il sottoscritto, ha parlato per prima di American gulag.

I sostenitori dei valori americani, i veri amici dell'America, non possono che opporsi a Bush ed al suo governo, che ogni giorno calpesta la morale, la democrazia, i diritti umani ed il buon senso.

Alberto Cavallo, 12 marzo 2003

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