REFERENDUM: UN NO PER SALVARE LA COSTITUZIONE



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Pagina pubblicata il 17 giugno 2006

Sito del Comitato per il NO al referendum



Il 25 ed il 26 giugno saremo chiamati a votare per il referendum di conferma della riforma costituzionale approvata dal vecchio parlamento. Ancora una volta mi sbilancio, con un invito pressante a votare NO. La riforma approvata dal parlamento con i soli voti della vecchia maggioranza di centrodestra è assolutamente inaccettabile. Prima di tutto è molto malfatta, sostituisce articoli di poche righe con sproloqui in burocratese di cui forse nemmeno gli autori capiscono più il significato. Questo aprirebbe infiniti problemi di interpretazione portando allo stallo istituzionale. Poi l'intera riforma è un insulto ai concetti base del diritto costituzionale:
E' evidente il disegno generale: il potere esecutivo viene concentrato nella figura del primo ministro, gli altri ministri sono a sua disposizione.  Il potere legislativo diventa un'estensione dell'esecutivo tramite la Camera, che non farà altro che votare sì alle proposte del governo per non farsi sciogliere. Il sistema di garanzia della costituzione ed il potere giudiziario vengono messi sotto controllo tramite una Corte Costituzionale  a maggioranza politica. Il presidente della Repubblica, che nell'attuale costituzione è il garante dei tre poteri, diventa una figura cerimoniale perché il capo vero di tutto è il Primo Ministro (non più chiamato presidente del Consiglio).

Ci si basa sui classici assunti dell'attuale centro destra: chi vince le elezioni ha il mandato popolare e può fare quello che vuole in barba a tutti. Il governo di un solo uomo, il primo ministro, invece del governo della legge. Questa riforma è il ritratto del berlusconismo, una forma di populismo personalistico che ricorda certi vecchi regimi sudamericani, e che con la nostra Repubblica e la sua Costituzione, nata da un momento di concordia nazionale dopo i disastri del fascismo e della guerra mondiale, non ha nulla a che fare.

La campagna dei sostenitori della riforma si basa ancora una volta su considerazioni come la riduzione del numero dei parlamentari, assolutamente marginali e ridicole. I punti importanti sono quelli che ho elencato, non certo il numero dei parlamentari! La loro campagna si rivolge a chi non si interessa di politica, non sa che cosa sia la Costituzione, pensa che i politici siano tutti ladri ed imbroglioni e quindi sia meglio averne il meno possibile. Questo atteggiamento antipolitico equivale a dire, da parte dei fautori della riforma: la politica è una cosa sporca, lasciate che ce ne occupiamo noi che sappiamo come fare.

Cittadini italiani, ricordiamoci che la Costituzione ancora vigente dice che lo Stato siamo noi! Se politici indegni se ne sono impadroniti, tocca a noi darci da fare per riprendercelo! La prima cosa da fare è salvare una Costituzione fatta più di mezzo secolo fa da persone, di tutte le tendenze politiche, dai comunisti ai liberali ai cattolici, che erano molto migliori di quelli che oggi vogliono cambiarla. La Costituzione non va cambiata, va applicata!

Siamo ancora sull'orlo di una crisi gravissima, possiamo ancora perdere quel che resta delle nostre istituzioni democratiche.

ANDIAMO A VOTARE E VOTIAMO NO!

Sito del Comitato per il NO al referendum
 
Alberto Cavallo
17 giugno 2006

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