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Non è vero che non c'è un pianeta B!



Pagina pubblicata la prima volta il 21 agosto 2021

Pianeta B

Indice


La crisi che ci minaccia

Plastica

La situazione ambientale sull'intero pianeta Terra sta arrivando ad un punto critico. Soltanto chi è accecato dall'ideologia, e purtroppo sono molti, non se ne accorge. La loro cecità è di grande insegnamento sulla capacità della mente umana di ingannarsi da sé imponendosi di vedere soltanto ciò che è conforme ai propri pregiudizi. Il primo e fondamentale punto critico è l'attaccamento alla propria comodità: rifiuto di vedere tutto ciò che può turbare il mio piccolo e comodo mondo - e naturalmente me la prendo subito con quelli che me ne vorrebbero distrarre. Aggiungiamo che se qualcosa non va è colpa di qualcun altro e che le nostre idee sono sempre giuste, sono gli altri che sbagliano.

Ma non voglio ora parlare di come la mente umana riesce a vivere in un suo mondo che si costruisce da sé. Il mio scopo qui è demolire un meme molto diffuso oggi: non c'è un pianeta B.

La frase è molto di moda tra chi (giustamente) si preoccupa della situazione ambientale. In realtà la situazione globale è veramente drammatica. Anche la pandemia ancora in corso in qualche modo vi è legata. Infatti se sempre nuovi virus effettuano il salto da altre specie alla nostra è molto dovuto alla progressiva invasione degli ultimi ambienti naturali, che porta esseri umani dove mai ce n'erano stati e priva gli animali selvatici del loro spazio vitale. Così virus potenzialmente pericolosi, sviluppatisi in comunità biologiche un tempo isolate, entrano in contatto con la popolazione umana e a volte riescono a fare il salto di specie e ad attaccarci.

Le circostanze in cui il SARS-CoV-2 ha cominciato a diffondersi tra gli umani non sono note, e sorvolo sul perché. Trovo invece importante sottolineare che la pandemia ci sta distraendo dalla vera crisi globale che minaccia la nostra estessa esistenza: quella dell'ambiente. Non sottovaluto il virus, ma è evidente che non ha le caratteristiche per minacciare la nostra esistenza come specie, anche se i suoi effetti sono gravi e dolorosi. La crisi ambientale è tutta un'altra cosa.

Facciamo un breve elenco di punti salienti:

Uno dei modi per esprimere la situazione è semplicemente che abbiamo già superato la capacità degli ecosistemi terrestri di rigenerarsi, assorbendo i rifiuti e producendo di nuovo quello che occorre alla vita. Perché la Terra è un sistema chiuso, se la biosfera non si rigenera è destinata a morire, e noi ne siamo parte. In realtà è probabile che non muoia tutta la biosfera, che ha superato altre crisi nelle passate ere geologiche: è sufficiente che ci estinguiamo noi, che stiamo causando il problema. E così accadrà se non facciamo qualcosa. Non si tratta di salvare il pianeta, ma di salvare noi stessi!

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La parola pianeta

Marte

Riprendo qui quanto avevo scritto in quest'altra pagina di Eurinome. Quando si dice non c'è un pianeta B l'uso della parola "pianeta" è corretto. Tuttavia non è male ripensare alla sua origine.

Un po' di secoli fa, Galileo Galilei fu condannato dall'Inquisizione per aver sostenuto, tra l'altro, che la Terra è un pianeta. Oggi invece sembra che pianeta sia sinonimo di Terra - in effetti la parola pianeta senza specificazioni si riferisce proprio ad essa e solo ad essa!

C'è un'altra differenza importante rispetto ai tempi di Galileo, alla quale non si pensa. Allora, ed anche in tempi molto più recenti in verità, tutti quanti, anche le persone più ignoranti, avevano una certa conoscenza del cielo stellato, semplicemente perchè lo vedevano ogni notte (nuvole permettendo). Oggi nessuno conosce il cielo stellato, a parte i professionisti e gli appassionati di astronomia, perché non lo si vede più: le nostre città sono troppo illuminate e perfino fuori di esse si tende ad installare impianti di illuminazione che eliminano la vera notte. Qualche anno fa, dove la mia famiglia ha un alloggetto in montagna, bastava uscire di casa la sera per vedere le stelle. Ma da un po' di anni anche là bisogna allontanarsi fuori dalla strada, risalendo al buio il fianco della montagna, per sottrarsi alla luce dei lampioni. e ovviamente lo fa solo chi ha già di suo un interesse per il cielo stellato.

Nessuno sa quindi riconoscere gli astri, tantomeno distinguere tra le stelle fisse ed i pianeti.

La parola pianeta, infatti, originariamente indica le stelle vaganti, che differiscono dalle stelle fisse perché non occupano un posto ben definito tra gli altri astri, ma si muovono lungo traiettorie complesse. L'interpretazione di tali moti fece nascere le varie teorie sulla struttura dell'universo, per arrivare infine alla rivoluzione copernicana, che tanti guai causò al povero Galileo Galilei, il quale suo malgrado ne aveva trovato le prove tramite le sue osservazioni col cannocchiale: la Terra è anch'essa un pianeta, nel momento in cui la parola non indica più un oggetto visibile in cielo ma un tipo di corpo materiale che si muove nello spazio.

Ormai è talmente assodato che la Terra è un pianeta, che questa parola la indica per antonomasia.

Ma l'origine della parola non è più presente nella coscienza popolare, tanto che tutti imparano a scuola i nomi e le caratteristiche dei pianeti (gli altri) ma pochissimi sanno associarli ad una luce brillante in cielo. Sarebbe interessante fare un'inchiesta su quanti sanno quanti e quali sono i pianeti visibili ad occhio nudo, non dico che li sappiano riconoscere...

Ora, un pianeta è tale se lo si guarda dal di fuori, se è un oggetto luminoso in cielo. Chiamare pianeta ciò che abbiamo sotto i piedi significa riconoscere che non è diverso dai punti luminosi che si vedono lassù.

Non ci rendiamo conto del significato vero della parola pianeta perché, come dicevo, abbiamo espulso il cielo stellato dal nostro mondo. Proprio questo rende facile dire una sciocchezza come non c'è un pianeta B: la maggior parte delle persone non hanno mai riconosciuto un pianeta nel cielo con i loro occhi!

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Non c'è un pianeta B?

Apollo 8 - sorgere della Terra

Nel nostro sistema solare ci sono 8 pianeti classificati come tali dagli astronomi e innumerevoli altri corpi ad essi assimilabili, in particolare i grandi satelliti dei pianeti maggiori, e poi moltissimi corpi minori. Negli ultimi anni la ricerca dei pianeti extrasolari si è grandemente sviluppata, grazie a nuove tecniche osservative, e ad oggi è confermata la scoperta di almeno 4000 pianeti di altre stelle. Oggi gli astronomi pensano che moltissime stelle abbiano pianeti e che quindi solo nella ostra galassia ce ne siano centinaia di miliardi.

Va bene, ma gli altri pianeti del nostro sistema non sono abitabili ed è difficile anche solo andarci, quelli delle altre stelle sono proprio irrangiungibili, si dirà.

Intanto, però, di pianeti ce n'è finché se ne vuole. La Terra è un granello di polvere sulla scala delle stelle! Dire non c'è un pianeta B denota una mentalità ristretta, uno sguardo perennemente rivolto in basso, la mancanza della volontà stessa di andare oltre! Là fuori c'è l'universo. andiamoci accidenti!

Come dicevo, un pianeta è una luce nel cielo. Se andiamo sulla Luna, la Terra è ancora un oggetto ben visibile nei dettagli, essendo molto più grande della Luna stessa. E' molto nota l'immagine della Terra ripresa dagli astronauti dell'Apollo 8, i primi uomini che orbitarono intorno alla Luna e che, spuntando da dietro di essa, videro la Terra apparire sopra il paesaggio lunare.

Per vedere la Terra come un pianeta nel cielo occorre andare... su un altro pianeta. Sul primo candidato pianeta B, ad esempio: Marte. Il rover Spirit della NASA riprese la prima immagine della Terra dalla superficie di un altro pianeta: da Marte la Terra è una stella del mattino o della sera, secondo i periodi.

La Terra da Marte

Ebbene, Elon Musk vuole rendere la specie umana multiplanetaria, cominciando proprio da Marte. Si sta approssimando il primo volo spaziale di prova della Starship, il veicolo spaziale che dovrebbe essere in grado di portare esseri umani sul Pianeta Rosso. Non parliamo di un lontano futuro, parliamo di ora!

Certo, Marte non è pronto ad accoglierci per stabilirvi una vita come quella che abbiamo qui sulla Terra. Ma c'è, ci si può andare, un giorno ci si potrà vivere. Il primo esempio di pianeta B.

Proviamo ad elencare le prime cose che occorrono per vivere - ce ne sono molte altre, ma queste sono le prime, le fondamentali, che usiamo come esempio:

Geysers su Encelado

Grazie all'esplorazione del sistema solare fatta con le sonde automatiche, sappiamo che l'acqua è letteralmente dappertutto. Ci sono importanti corpi celesti fatti prevalentemente d'acqua, sotto forma di ghiaccio o neve: molti satelliti del sistema solare esterno, tutte le comete. Gli asteroidi contengono acqua. Marte è ancora ricco d'acqua, e soprattutto l'apparentemente inospitale Luna non solo ha depostiti di ghiaccio nei crateri polari, ma addirittura ha acqua nella regolite, la polvere che la ricopre quasi interamente.

L'ossigeno si trova in tutte le rocce e può essere estratto con procedimenti già studiati.

I composti organici del carbonio, inclusi molti elementi base della vita, sono presenti un po' dappertutto, di nuovo in particolare sulle comete. Per non parlare di mondi come Titano, che è ricoperto di idrocarburi, ma lasciamolo da parte per ora.

La Luna è ovviamente il corpo celeste più vicino, ma ricordiamoci che anche asteroidi e comete passano in numero significativo a breve distanza dalla Terra, tanto da rappresentare un pericolo: non dimentichiamo la fine dei dinosauri non aviani e di tante altre specie del Mesozoico, dovuta all'impatto di un piccolo asteroide in quello che oggi è il Messico.

Questi sono soltanto piccoli esempi: il solo sistema solare è colmo di risorse. Tutto quello che occorre si può produrre a partire da esse. Occorrerà coltivare vegetali fuori dalla Terra? Sì, e allora? Si stanno già studiando i modi migliori per farlo, e così via.

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Pianeta A1, B, C, infinito

Insomma, abbiamo molte soluzioni.

Villaggio sulla Luna

Pianeta A1: la Luna, il corpo celeste stabilmente più vicino, buona soprattutto per ricavarne materie prime più che per viverci.

Città su Marte

Pianeta B: Marte, più lontano, meno inospitale, molto promettente anche se ci sono certo problemi. Elon Musk vuole cominciare a costruire questa città tra pochi anni.

Città nelle nuvole di Venere

Pianeta C: Venere, il pianeta più vicino. Ma come, la superficie di Venere è inabitabile! 90 bar di pressione, 440 gradi di temperatura... Vero ma salendo nell'atmosfera pressione e temperatura scendono, scendono, scendono... e lassù nelle nuvole sono simili a quelle della Terra. E Venere è gemella della Terra per dimensioni, la gravità è circa uguale. Nell'atmosfera di Venere l'aria della Terra è un gas che dà una spinta di galleggiamento, un po'come l'elio sulla Terra. Insomma, si può fare una città nelle nuvole, come in Guerre Stellari. L'immagine viene dalla NASA, sono cose fattibili con la tecnologia di oggi.

Habitat alla O'Neill

Pianeta infinito: ma perché vivere su un pianeta? Si può vivere nello spazio in strutture artificiali. Certo ci vorrà molto tempo prima di avere strutture come quella nell'immagine, ma si può cominciare da qualcosa di piccolo, magari un hotel in orbita a forma di ruota per avere la gravità simulata a vari livelli. Un giorno si potrà vivere così, e non tanto lontano nel tempo. Le risorse per fare questo non verranno dalla Terra, le troveremo nello spazio, dove ce n'è per farne migliaia, milioni, infinite, per sempre, anche astronavi abitabili indefinitamente per raggiungere le stelle.

Fantasia? no, si può fare, se lo vogliamo. Dobbiamo risolvere i problemi che abbiamo qui prima di farlo? Eh no, non risolveremo i nostri problemi qui se non andremo nel resto dell'universo, uscendo dal buco. Restare solo qui sulla Terra significa chiudere gli occhi, guardare al suolo, scannarci per risorse limitate, vivere sempre più miseramente, senza speranze per il futuro, sotto regimi oppressivi che ci imporranno una vita insopportabile. Con le risorse che sono là fuori potremo davvero salvare la Terra e farla tornare pulita, bella e abitabile. Materie prime senza limiti, energia senza limiti, spazio senza limiti.

Abbiamo la scelta: soffocare nel nostro pattume qui o andare nel 99,9999999999% dell'universo, che è là fuori. Ogni notte la Luna ci guarda e ce lo dice: la vogliamo ascoltare?

Luna
Alberto Cavallo

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Per approfondire: Space Renaissance

Questi sono solo spunti, non argomentazioni complete. Per quelle, c'è ad esempio Space Renaissance.

Space Renaissance Italia

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